San Lazzaro. Camellini indagato per le minacce alla sindaca Conti

La Procura, come racconta il Carlino, ha iscritto il commercialista nel registro degli indagati per le presunte minacce alla prima cittadina di San Lazzaro che ha fermato l’urbanizzazione di Idice

San Lazzaro. Camellini indagato per le minacce alla sindaca Conti

Bologna, 14 gen. – Germano Camellini, commercialista bolognese di 68 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Bologna per le presunte minacce alla sindaca di San Lazzaro Isabella Conti. Come racconta il Carlino l’inchiesta, affidata alla pm Rossella Poggioli, ipotizza per il professionista il reato di minacce. “Ma cosa vuole fare la Conti? Vuole essere messa sotto” avrebbe detto Camellini nel novembre scorso alla dirigente dell’area Bilancio del Comune, Anna Barbieri, anche lei sentita in Procura la scorsa settimana insieme a Conti e Camellini.

Il professionista, dal canto suo, ha spiegato: “Ma quale minacce. La mia era una battuta, è stata equivocata. Mi riferivo ai conti del Comune, non alla Conti sindaco”. Camellini a quel tempo era presidente del collegio dei revisori dei conti.

Oltre alle presunte minacce, su cui sta indagando la magistratura, Conti aveva lamentato forti pressioni subite dopo la decisione di bloccare il piano urbanistico comunale che prevede un grande insediamento abitativo nella frazione di Idice: 582 alloggi oltre ad un palazzatto e ad una scuola. Secondo la sindaca, non essendo arrivate dalle aziende coinvolte nell’affare le previste fidejussioni bancarie, il progetto deve essere fermato.

Conti ha spiegato che le abitazioni previste ad Idice (582 alloggi) erano la contropartita che il Comune concedeva ai costruttori in cambio della realizzazione di servizi giudicati necessari dall’ente: la scuola e la palestra, appunto. Non essendo pervenute le fidejussioni previste per la realizzazione di queste opere (a causa, da un lato, del fallimento di una delle cooperative coinvolte, la Cesi di Imola, dall’altro delle tensioni interne all’associazione di imprese tra coop e privati), Conti ha deciso di stoppare il tutto. Le aziende, dal canto loro, hanno già annunciato che se il consiglio comunale voterà la decadenza del Piano Operativo Comunale sono pronte a ricorrere alle vie legali per vedere riconosciuti i propri diritti edificatori.