Prostituzione. Il Blue Eyes ci ricasca, sequestrato

Il night di Crespellano era stato già sequestrato nel 2005. Ora si chiama Blue Eyes 2. Il provvedimento dopo una perquisizione

Radio Città del Capo - Prostituzione. Il Blue Eyes ci ricasca, sequestrato

Bologna 16 feb.- C’era un ‘giro’ di prostituzione dietro le attività di un nightclub di Crespellano, nel Bolognese. Ne è convinta la polizia di Stato che venerdì, con un decreto di sequestro preventivo, ha fatto chiudere il ‘Blue Eyes 2′, lungo la via Emilia.

Il provvedimento è scattato dopo una perquisizione che ha portato a diverse denunce: i due coniugi bolognesi di 67 e 69 anni che gestiscono il locale e una 40enne romena sono accusati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, una tunisina di 25 anni di spaccio di cocaina. La coppia di coniugi è titolare anche di un albergo attiguo al night, che secondo la polizia, sarebbe stato utilizzato per gli incontri sessuali fra i clienti e le ballerine del locale. Il ‘Blue Eyes ‘ era già stato sequestrato dalla polizia nel 2005.

L’indagine della squadra Mobile è stata coordinata dal pm Domenico Ambrosino, che ha chiesto e ottenuto dal gip Domenico Panza il decreto di sequestro preventivo del locale. A fare scattare i nuovi accertamenti sul ‘Blue Eyes 2′ è stata una segnalazione arrivata dall’ex fidanzato della 25enne tunisina, un giovane di Lecce che è stato lasciato dalla ragazza dopo che lei ha cominciato a lavorare nel night. Con intercettazioni telefoniche, e con telecamere nascoste posizionate davanti all’ingresso, gli investigatori hanno scoperto che ai clienti del circolo privato venivano offerte anche prestazioni sessuali. ‘Ho fatto un’uscita’ era l’espressione in codice usata dalle ballerine, e intercettata dalla polizia, per dire che il cliente era stato portato dal night all’albergo vicino, per un incontro di sesso a pagamento. Nel locale lavoravano in media 8 ragazze, in gran parte dell’est Europa, che non figuravano come dipendenti ma come socie del circolo. Secondo la polizia, avrebbero guadagnato ‘in nero’ 50 euro a serata, più un euro per ogni bevuta che facevano fare ai clienti. La prestazione sessuale sarebbe costata invece 300 euro, denaro che per l’accusa sarebbe stato incassato dai gestori del club e poi ridistribuito alle ragazze. (Ansa)