Pd Bologna. Due tentativi incendiari nella sede di via Dozza
Un ordigno rudimentale è stato trovato in tarda mattinata in una sede del Pd a Bologna, in via Dozza

Bologna, 1 lug. – Un rudimentale congegno esplosivo è stato trovato in tarda mattinata in una sede del Pd a Bologna, in via Dozza. A trovarlo personale del partito. Sono state avviate indagini dalla Digos, per il momento separate rispetto all’esplosione di fronte alla sede di Casa Pound in città.
L’ordigno era composto da una tanica, un paio di bombolette da campeggio e c’erano stracci imbevuti di liquido. Uno straccio imbevuto di benzina è invece stato trovato sotto un piccolo camion, appartenente ai democratici, posto all’ingresso della sede. Non ci sono danni. “A quanto abbiamo potuto vedere gli autori del gesto hanno tentato di dare fuoco agli inneschi, e cioè zampironi legate a dei fiammiferi”, spiega Maurizio Gaigher del Pd Bologna. Gli zampironi sono stati trovati bruciati a metà, e questo è una fortuna perché le fiamme avrebbero potuto fare danni”.
La sede Pd non aveva telecamere e quindi gli investigatori dovranno affidarsi ad eventuali registrazioni esterne. L’autore o gli autori potrebbero essere passati da un buco praticato nella rete sul retro che segna il confine della sede Pd con altri capannoni dell’area. “Fino alla sera prima non c’era – spiega Raffaele Persiano, responsabile organizzazione dei democratici – Quindi potrebbero in effetti essere passati di lì”. Sia Persiano che Gaigher, pur non essendoci per il momento elementi concreti in tal senso, guardano agli autori delle scritte anti-Pd delle settimane e dei mesi scorsi in vari circoli cittadini. “Questo sarebbe un salto di qualità preoccupante”, commenta Persiano. “Pensiamo a coloro che continuano a imbrattare le nostre sedi”, spiega Gaigher.
L’esplosione di un ordigno al circolo di Casapound e il ritrovamento di un altro, pur inesploso, davanti alla sede del circolo Pd di via Dozza, “sono gesti gravi, che questa città sperava di avere lasciato al suo passato”. E’ il commento del sindaco di Bologna, Virginio Merola, che ora spera in un’azione rapida della giustizia. Gli ordigni, scrive il primo cittadino in una nota, “non sono solo atti da condannare fortemente, ma implicano una risposta democratica e civile che i cittadini e le Forze politiche di questa città, devono dare quanto prima”. Per questa ragione “auspico che Magistratura e Forze dell’Ordine possano al piu” presto identificare e assicurare alla giustizia i responsabili di questi attentati”, conclude.