Nozze gay. La Procura chiede l’archiviazione per Merola

Era indagato per abuso d’ufficio, falso ideologico e inosservanza di provvedimento dell’autorità. Per i pm non c’è strumentalizzazione

Nozze gay. La Procura chiede l’archiviazione per Merola

Bologna, 10 mar. – Cambia il vento sulle trascrizioni delle nozze gay e si avvia alla chiusura anche l’accusa contro il sindaco Virginio Merola. La Procura di Bologna ha inoltrato la richiesta di archiviazione per l’accusa di abuso d’ufficio, reato per il quale Merola è stato indagato a seguito di una denuncia.

Secondo il pm Luca Tampieri, che ha chiesto l’archiviazione con la supervisione del procuratore aggiunto Valter Giovannini, non c’è stata alcuna strumentalizzazione da parte del primo cittadino, nella decisione di trascrivere nel registro dello Stato civile i matrimoni contratti all’estero da persone dello stesso sesso. Non si può ritenere, questo è il ragionamento della Procura, che le iscrizioni avessero il fine di procurare un vantaggio o un danno ingiusto a terzi, visto che hanno un’efficacia “meramente dichiarativa di uno status acquisito attraverso un atto giuridico compiuto all’estero”. Perché diventi anche il riconoscimento di altri diritti, quindi, servirebbero altri atti giuridici.

Il pm esclude anche il reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Si esclude quindi che con l’iscrizione dei matrimoni sia stato alterato il contenuto dei registri perché non c’è stato nessun effetto costitutivo né un’alterazione della realtà. Le coppie son sposate all’estero, quindi con l’efficacia e i limiti stabiliti dagli ordinamenti dei Paesi dove il rito è stato celebrato. Che ne esista quindi una dichiarazione non cambia la realtà.

Non c’è neppure, per la Procura, l’inosservanza di provvedimento dell’autorità (in questo caso del Prefetto). Il Prefetto aveva chiesto la revoca dell’ordinanza, poco dopo la sua emissione. Ma secondo la Procura questo riguarda i rapporti tra organi dello Stato. Il sindaco infatti è ufficiale del Governo nella gestione dei registri. Inoltre, osserva la Procura, è la Cassazione a chiarire che la trascrizione delle nozze gay non confligge con l’ordine pubblico.

Merola si dice contento di non essere imputato, “così come sono contento che le trascrizioni non possono essere annullate dalla circolare del ministro, mi sembrava davvero abnorme”. Il sindaco torna poi a chiedere una legge nazionale sul tema: “Costringere la magistratura a intervenire su questo tema e in contesti diversi a livello nazionale crea una situazione a macchia di leopardo che non produce diritto”.