Napoli. Indagine su dirigenti Manutencoop. “Tangenti del 2% su ogni appalto in sanità”
Il gip di Napoli Mario Morra ha disposto la misura dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza nei confronti di Danilo Bernardi di Manutencoop. La replica dell’azienda ‘Noi corretti e del tutto estranei, e così i nostri dirigenti’

Bologna, 5 apr. – Il gip di Napoli Mario Morra ha disposto la misura dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza nei confronti di Danilo Bernardi, già direttore divisione pubblico e poi divisione mercati internazionali della Manutencoop, maxi coop bolognese con oltre 700 soci. Altri due dirigenti di Manutencoop sarebbero indagati. La misura dell’obbligo di soggiorno è stata decisa nell’ambito dell’indagine sugli appalti nella sanità campana. I pm di Napoli Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Enrica Parascandolo da tempo stanno indagando su un appalto da 11,5 milioni di euro per le pulizie degli ospedali pediatrici Annunziata, Pausilipon e Santobono. Secondo i magistrati l’assegnazione degli appalti sarebbe legata a tangenti nell’ordine del 2% dell’importo complessivo. Pietro Coci, titolare della Euro Servizi, azienda che lavora in consorzio con Manutencoop, avrebbe dichiarato ai pm che la cooperativa bolognese per ottenere gli appalti napoletani avrebbe pagato una tangente del 2% sul prezzo di aggiudicazione.
Le parole di Coci sono state messe a verbale, e riportate oggi dal Corriere della Sera. “In relazione ai miei rapporti con i dirigenti Manutencoop – si legge sul verbale riportato dal quotidiano di via Solferino – preciso che subito dopo la richiesta di tangente del 4% incontrati i due dirigenti di Manutencoop Francesco Sciancalepore e Crescenzo Tirone spiegandogli i termini di tale accordo illecito; per la precisione incontrai prima l’uno e poi l’altro; ebbene rispetto alla richiesta di tangente i due menzionati ‘uomini di Manutencoop’, dirigenti, “senza colpo ferire” e “senza fare una piega” mi dissero che per loro di Manutencoop la prassi era di pagare sistematicamente, nel settore degli appalti pubblici, il 2 o il 2,5% del prezzo e non il 4. In ogni caso mi diedero pacificamente il via libera per la consacrazione del patto illecito”. L’indagine, oltre all’obbligo di soeggiorno per Bernardi, ha portato complessivamente a 10 misure cautelari. Le accuse sono quelle di corruzione, turbativa d’asta, tentata estorzione aggravata da metodo mafioso.
“In merito all’inchiesta relativa alla gara per l’affidamento dei servizi di pulizia presso l’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale Santobono-Pausilipon avviata dalla Procura di Napoli – recita un comunicato – Manutencoop Facility Management S.p.A. (“MFM” o la “Società”) precisa di essere del tutto estranea alle ipotesi di reato oggetto di indagine contestate a tre dirigenti della Società ed esclude categoricamente qualsiasi condotta non conforme ai principi di correttezza e alle disposizioni di legge. In dettaglio, la Società precisa che, attualmente, è stato notificato ad alcuni dirigenti esclusivamente un decreto di perquisizione, eseguito presso la sede della Società, finalizzato all’acquisizione di documentazione di gara. Stando a quanto appreso dagli organi di stampa, le accuse a carico di MFM si baserebbero su dichiarazioni di terzi, esterni alla Società, che MFM ricusa in toto, certa dell’assoluta correttezza dei propri comportamenti e di quelli dei propri dirigenti. Nel corso degli accertamenti disposti oggi dalla Procura di Napoli, MFM ha prestato la massima collaborazione e continuerà a collaborare al fine di giungere ad una rapida conclusione dell’indagine. Manutencoop Facility Management, sicura che l’esito delle indagini attesterà la propria completa estraneità a ogni ipotesi di reato, conferma piena fiducia nell’attività della Magistratura”.