Monzuno. Don Disbosco e la strage degli alberi innocenti

Il parroco Don Lorenzo ha fatto abbattere una ventina di alberi senza l’autorizzazione del Comune: “Erano pericolosi”. “Non è vero, erano sanissimi”

Radio Città del Capo - Monzuno. Don Disbosco e la strage degli alberi innocenti

Gli alberi abbattuti nel parcheggio del cimitero di Monzuno – Foto di Vivere Monzuno

Bologna, 16 mar. – Don Lorenzo Brunetti, classe 1973, è parroco di Monzuno dall’autunno 2012 e da qualche giorno è stato ribattezzato Don Disbosco. Il nuovo nome affibbiatogli dal proprio gregge di fedeli, il prete lo ha ottenuto “honoris causa” a forza di abbattimenti di alberi. L’ultima strage degli innocenti vegetali è di qualche giorno fa. Il primo a raccontarla è stato l’ex grillino monzunese Paolo Pasquino sul sito web Vivere Monzuno.

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Nei giorni scorsi le pie motoseghe si sono abbattute sui cedri, i cipressi e gli alberi alberi nati o piantati decenni addietro nel lembo di terra che si trova tra la chiesa di San Giovanni Evangelista e il cimitero. Poco meno di 80 metri in linea d’aria separano i due luoghi di culto: a collegarli c’è un vialetto pedonale che fino alla scorsa settimana era costeggiato da due filari di cipressi. Più vicini al muro del cimitero c’erano invece due cedri con parecchi anni sulle chiome. Attorno qualche altro albero sparso e altri ancora a delimitare il parcheggio nello spiazzo a nord del vialetto. In totale sono oltre una ventina gli alberi a cui il parroco ha deciso autonomamente di impartire l’estrema unzione.

Eh sì, perché Don Lorenzo ha fatto cantare le motoseghe senza aver detto nulla al Comune. Anzi, in realtà, lui l’autorizzazione l’aveva anche chiesta all’ufficio competente: sono stati i tecnici del comune che gliela hanno negata. “Gli avevamo autorizzato l’abbattimento delle sole due piante vicine al muro del cimitero” spiega Ermanno Pavesi, assessore all’ambiente.

Raggiunto al telefono, Don Lorenzo spiega che ha deciso di abbattere quegli alberi in seguito alla nevicata di febbraio che li aveva seriamente danneggiati. “Erano pericolosi- dice il Parroco-, rischiavano di cadere sulle auto e costituire un pericolo per le persone. Io ne sono responsabile e ho deciso di tagliarli”. Il prete, che non vuole farsi registrare (“Non voglio polemiche”), cita anche, a sostegno della bontà del proprio agire, un avviso del Comune che imponeva ai cittadini di rimuovere i rami che incombevano sulle strade pubbliche, consentendo di derogare anche all’iter autorizzativo previsto.

Secondo alcuni cittadini, però, gli alberi erano sanissimi.

Dal mio punto di vista Don Lorenzo ha esagerato” spiega l’assessore Pavesi che sta valutando, insieme all’ufficio tecnico, se il comportamento del prete può essere sanzionato. “Il nostro avviso- spiega ancora Pavesi- riguardava gli alberi potenzialmente pericolosi vicini alle strade. Non significava che si poteva abbattere tutto”.

Don Lorenzo non è nuovo a soluzioni radicali in fatto di alberi. Lo scorso anno infatti, raccontano dal Comune, aveva già ricevuto una sanzione per avere abbattuto, anche in quel caso senza autorizzazione, gli alberi che si trovavano nel pendio sotto il cimitero.

Secondo quanto riportato da Pasquino, ad alcuni diocesani che protestavano per i tagli, Don Lorenzo avrebbe risposto: “La chiesa si deve vedere anche da lontano e si vedrà” .