La crisi di Sel arriva in Emilia-Romagna
Mezzetti e Tagliani duellano tra post e comunicati. “Azzerare il gruppo dirigente”. “No, c’è sinistra e identità anche fuori da Renzi”, è la replica

Bologna, 20 giu. – La crisi di Sinistra ecologia e libertà non ha ripercussioni solo a livello nazionale. Ad aprire la discussione su facebook Massimo Mezzetti, assessore regionale alla cultura ed esponente di spicco del partito in Emilia-Romagna. Mezzetti parla di “smarrimento, sbandamento, rabbia”, e chiede l’azzeramento del gruppo dirigente del partito, “responsabile della faida interna”. Risponde con un comunicato la coordinatrice di Sel Elena Tagliani, che ricorda a Mezzetti il voto bulgaro dell’assemblea nazionale del 15 giugno, che ha chiesto di “ricostruire una sinistra degna di questo nome anche a partire dall’esperienza della lista Tsipras” e di sostenere “il centrosinistra nei territori”. Insomma, conclude Tagliani, “nessuna deriva minoritaria, bensì il riconoscimento che c’è una sinistra che si dà un’identità rispetto al PD di Matteo Renzi”. Ed è proprio l’accenno a Renzi che non piace a Mezzetti. “Trovo pericoloso e disonesto – replica l’assessore regionale – voler sottintendere con malizia e/o volgarità che chi oggi esprime malessere per la deriva massimalista e settaria di una parte di SEL sia automaticamente derubricato sotto la voce filorenzismo”.
Su facebook Mezzetti stigmatizza la “tattica esasperata che porta ad oscillare continuamente e contraddittoriamente” e rivendica il “diritto a dissentire con quanti ci vogliono portare lungo una strada diversa da questa, con forzature e approssimazioni successive, senza dovermi trovare coscritto obbligatoriamente nelle fila del PD e di Renzi”. “Massimo, quello che tu rivendichi – media il deputato di Sel Giovanni Paglia – é quello che in Sel rivendicano tutti. Quindi non capisco da cosa tu debba dissentire”. Ma sempre su facebook Paglia specifica come la coalizione Pd-Sel cementata da Bersani e Vendola sia ormai cosa del passato. “Con Renzi quella storia lì si chiude. Potrà aprirsene un’altra, perché il mondo non finisce, ma quella è chiusa”.