Codice etico. “Vietato ledere l’immagine dell’Unibo”. E’ protesta

E’ ancora polemica sull’articolo 15 del nuovo codice etico dell’Università. Secondo la prorettrice Tullini

Codice etico. “Vietato ledere l’immagine dell’Unibo”. E’ protesta

Bologna, 28 ott. – Approvato dal Cda dell’ateneo il 16 ottobre entrerà in vigore dal primo novembre il nuovo codice etico dell’Università. All’interno del documento ci sono le principali disposizioni sui comportamenti da adottare per docenti, ricercatori, dottorandi, studenti e tutto il personale dell’Alma mater. Passaggio controverso è l’articolo 15, contestato dagli attivisti del Cua, oggi in presidio in una ventina davanti al rettorato.
“E’ vietato ledere l’immagine dell’Università, anche sui social network“, recita in sintesi il testo curato dalla prorettrice giuslavorista Patrizia Tullini. Secondo gli studenti del collettivo autonomo, che chiedono che venga rimosso il passaggio ‘bavaglio‘ dal testo e per questo  hanno provato in mattinata a entrare nel rettorato, “il codice etico serve solo per impedirci di criticare l’Università. Ma siamo qui- proseguono- anche per smascherare le politiche dell’ateneo, che pensano di gestire un’azienda e non una scuola”.
Già negli scorsi giorni il rettore Ivano Dionigi era intervenuto sull’argomento: “L’Alma mater non ha messo nessun bavaglio a studenti, professori e dipendenti. C’è il diritto di critica, ma non a ledere l’immagine dell’Università”.
Secondo Tullini, in sostanziale sintonia con il rettore, la norma al centro delle polemiche studentesche in realtà “contiene solo l’invito rivolto a tutti i componenti della comunità universitaria a rispettare il nome, il logo e il prestigio dell’istituzione alla quale si appartiene. Naturalmente- insiste la prorettrice- questo non significa in alcun modo limitare il diritto di critica e la libertà di espressione perché sono entrambi richiamati dal codice stesso e sono principi costituzionali insopprimibili. I valori del codice sono valori di rispetto della dignità delle persone”. Inoltre, sottolinea Tullini, “l’Università non ha costituito un organismo sanzionatorio apposito che vada a verificare il rispetto delle norme. Il codice etico si basa sulla condivisione e sul senso di appartenenza alla comunità e invita al rispetto di valori condivisi da tutti” e per gli studenti trasgressori, ribadisce, non sono previste sanzioni all’interno del documento, perché quelle sono indicate nel regolamento degli studenti.

Giovanni Panebianco