Il Pd si ricompatta dietro Santi Casali, ma l’odg anti-Cassero non c’è più

Tutto il Partito democratico di Bologna a difesa della consigliera bollata come omofoba dal Cassero, ma dopo la protesta l’ordine del giorno anti-Cassero viene ripulito di tutte le parti contestate

Radio Città del Capo - Il Pd si ricompatta dietro Santi Casali, ma l’odg anti-Cassero non c’è più

Il segretario Pd Francesco Critelli rassicura Raffaella Santi Casali

Bologna, 25 mag. – “Quando si parla di Santi Casali si parla di omofobia”. Sono bastate poche parole del presidente del Cassero Vincenzo Branà per fare ricompattare tutto il Pd a difesa della sua consigliera comunale, cattolica, renziana e prima firmataria di un ordine del giorno “anti-Cassero” che nella sua originaria formulazione avrebbe dovuto chiedere alla giunta di depotenziare la convenzione che Palazzo d’Accursio ha con lo storico circolo lgbt di Bologna. In un vortice di dichiarazioni la consigliera Pd ha incassato la solidarietà di Forza Italia, Lega Nord e ovviamente del suo partito, dentro e fuori Palazzo d’Accursio. Primo fra tutti Francesco Critelli. Il segretario provinciale del Pd ha più volte parlato con un’agitatissima Santi Casali durante la mattinata, e quando si è poi presentato di fronte ai giornalisti le sue parole sono state dure: “Voglio difenderla, Santi Casali non è omofoba, quelle sono accuse non vere, sgradevoli e inaccettabili – dice Critelli – La consigliera è stata messa sotto accusa pubblicamente e ora è esposta anche dal punto di vista personale. Non consento a nessuno di rivolgersi con questi termini a un esponente del mio partito. Mi aspetto le scuse da Vincenzo Branà, e gli ricordo che tutti i consiglieri comunali rappresentano chi li ha votati. Un particolare che forse sta sfuggendo a lui e a chi la pensa come lui”.

Se la consigliera Santi Casali è stata difesa a spada tratta da tutto il partito – “Je suis Santi Casali”, ha detto Tommaso Petrella – diversamente sono andate le cose per il suo ordine del giorno “anti-Cassero”. Il lavoro del capogruppo del Pd Claudio Mazzanti e di quello di Sel, Cathy La Torre, ha portato a depennare dal testo tutti i passaggi giudicati “pericolosi” o comunque “fraintendibili”. Sparisce ad esempio il contestato passaggio sulle “rendite di posizione“, entra nel testo la lotta contro le discriminazione come obiettivo prioritario del welfare cittadino. “Quell’ordine del giorno si prestava a troppo strumentalizzazioni esterne che non avrei voluto sentire – dice il consigliere Pd Benedetto Zacchiroli – Ora è stata cambiato, e nessuno avrà alibi per accusarci di omofobia o di poca trasparenza. Tutti gli odg e gli emendamenti che voterò tenderanno solo al bene comune, non ad altro”. Sull’accusa di omofobia a Santi Casali Zacchiroli è netto: “Ha sempre votato tutto quello che ho votato io, quindi all’atto pratico quell’accusa cade. Se è omofoba Santi Casali lo sono pure io, e io sono una persona omosessuale quindi non mi converrebbe moltissimo”.

A rassicurare il Cassero ci pensa l’assessore alla cultura Alberto Ronchi, che conferma l’arrivo di una nuova convenzione e l’apprezzamento della giunta per le attività del circolo. “Ho visto che ci sono stati emendamenti e mi pare stia andando in una direzione normale”, dice Ronchi prima di annunciare che nel nuovo accordo Cassero-Palazzo d’Accursio resterà l’esenzione dall’affitto.  “In un’epoca di scarsità di risorse dell’amministrazione appoggiarsi alle associazioni è l’unico modo per farcela, altrimenti città s’impoverisce. Se tutte le attività culturali e di welfare che fa il Cassero le facesse il Comune, quanto costerebbero?”. Ronchi rivendica anche la scelta politica fatta dalla giunta con l’assegnazione della Salara al Cassero, senza affitto e senza bando. “Spesso i bandi sono una foglia di fico perché non ci sia la responsabilità della scelta, soprattutto quando il bando non è richiesto da regole europee. La maggior trasparenza si ottiene se chi ha ricevuto il mandato dei cittadini, cioè il sindaco e i suoi delegati, fanno scelte trasparenti assumendosene la responsabilità”.

“L’ordine del giorno firmato da Santi Casali aveva passaggi fraintendibili. E’ stato però fatto un buon lavoro e il testo modificato ora si può votare – spiega Critelli – Voglio rassicurare Vincenzo Branà e il Cassero, non c’è nessuna crociata contro di loro, il Pd è impegnato in difesa dei diritti e contro l’omofobia. Il capogruppo del partito in Comune Claudio Mazzanti ha fatto un buon lavoro, e ci ha riconsegnato un odg assolutamente votabile”.

Nel centro sinistra alla fine a votare l’ordine del giorno originario (non si sa in quale forma) sarà probabilmente solo Santi Casali. “Non ritiro una sola parola dell’odg e quello che è accaduto qui è la prova che questo odg serve e serve così com’è. Togliere dei pezzi e accogliere emendamenti forse fino a ieri mi poteva sembrare non giusto, ma sensato. Ma dopo oggi no”. Una posizione individuale, visto che anche un cattolico come Petrella, che di solito vota con Santi Casali, ha assicurato di volersi uniformare alle indicazioni del gruppo. “Non siamo un’armata Brancaleone, voterò l’odg del Pd che è il mio partito”.

Il video della conferenza stampa del Cassero.