Adattamenti. Industria alimentare, lavoratori in agitazione. E la Silicon Valley del populismo: l’Italia
I lavoratori dell’industria alimentare sono senza contratto: l’intervista a Mininni (Flai-Cgil); il libro

2 mar. – Il rinnovo del ccnl dei lavoratori dell’industria alimentare è al palo. I sindacati confederali hanno interrotto la trattativa con Federalimentari per un contratto scaduto lo scorso 30 novembre e che “interessa oltre 400mila lavoratori in Italia”, spiega Giovanni Mininni, segretario generale Flai-Cgil. “La trattativa è cominciata il 10 settembre, c’erano buoni auspici. Abbiamo cominciato a incontrare difficoltà durante la negoziazione sulle parti normative riguardanti la formazione; telelavoro e smart working, diritto alla disconnessione”. Altro capitolo è quello dedicato al salario: “Chiediamo la redistribuzione della ricchezza prodotta grazie al lavoro delle persone che rappresentiamo”, aggiunge Mininni. Cgil, Cisl e Uil hanno quindi proclamato uno stato di agitazione, al quale il vicepresidente di Federalimentari, Silvio Ferrari, ha risposto facendo appello al senso di responsabilità delle amministrazioni sindacali durante l’emergenza coronavirus: “Se Federalimentari chiede a noi il senso di responsabilità – rilancia Mininni – io ribalto la domanda e dico che il senso di responsabilità è la necessità di rinnovare subito il contratto”.
Dall’industria alimentare al “populismo digitale” con il libro Come internet sta uccidendo la democrazia (Chiarelettere) del giurista Mauro Barberis, teorico del diritto e docente presso lo IUSLIT di Trieste. “I
Roberta Cristofori