Il Bologna spreca e grazia il Pescara
Sembra una passeggiata per il Bologna che inizia alla grande e al 9° è già in gol con Gilardino. Poi i rossoblù peccano di presunzione, smettono di pressare e il Pescara ne approfitta trovando il pari su punizione. Nella ripresa Diamanti sbaglia il rigore del ko.

23 sett. – Pronti via: il Bologna del primo quarto d’ora sembra la Roma di domenica scorsa. Schiaccia il Pescara e al 9° è già in gol: Garics sradica una palla a un centrocampista abruzzese e la scodella in area per Gilardino che prosegue la serenata dell’Olimpico. Seguono pregevoli ripartenze che portano Diamanti a un passo dal raddoppio.
Sembra tutto facile, ma nel calcio si sa non è così: il Bologna a poco a poco si addormenta, pensa a gestire credendo che da un momento all’altro possa arrivare la zampata vincente. E così viene fuori il Pescara che ci crede e al 40° raddrizza la partita sfruttando al meglio una punizione con Quintero che la batte a giro, Agliardi parte un po’ in ritardo e la palla entra.
Sul finire di tempo e a inizio ripresa il Pescara ha addirittura alcune occasioni per passare.
Ma il Bologna rispetto al Pescara ha due signori attaccanti: ecco allora che al 18° Diamanti lancia Gilardino, il portiere Perin lo atterra e per l’assurda regola attuale oltre al rigore si prende pure l’espulsione. Entra Pelizzoli a difendere la porta abruzzese e lo fa bene, respingendo il tiro forte ma non angolatissimo di Diamanti.
L’ultima mezz’ora è un assalto alla porta abruzzese, Pioli butta dentro Gabbiadini, Gimenez e Abero, ma la palla arriva sempre a lui, a Gilardino che al 33° ha di nuovo la palla giusta davanti a Pelizzoli, ma anche stavolta il n° 12 si supera e salva il risultato. Il caotico finale regala quantità industriali di calci d’angolo e un Diamanti troppo egoista che eccede nel voler andare al tiro.
Mezzo passo falso dei rossoblù che avevano la partita in pugno e se la son lasciata scappare per troppo rilassamento e poca precisione sotto porta.