Granarolo. Si Cobas: “Tutti assunti o riprendono i blocchi”

Se non saranno assunti tutti i 51 facchini licenziati nella primavera 2013, i facchini Si Cobas sono pronti a riprendere gli scioperi e i picchetti di fronte ai magazzini di Ctl e Granarolo a Cadriano.

Radio Città del Capo - Granarolo. Si Cobas: “Tutti assunti o riprendono i blocchi”

Bologna, 18 feb. – Se non saranno assunti tutti i 51 facchini licenziati nella primavera 2013, i facchini Si Cobas sono pronti a riprendere gli scioperi e i picchetti di fronte ai magazzini di Ctl e Granarolo a Cadriano. E le proteste, a quando annuncia i sindacato di base, potrebbero durare per un’intera settimana e culminare il 28 febbraio con lo sciopero nazionale della logistica e il primo marzo con la manifestazione bolognese per lo “sciopero dei migranti”.

“E’ quel che succederà – spiega Aldo Milani del Si.Cobas – se nel nuovo incontro in Prefettura che dovrebbe tenersi giovedì o venerdì non ci saranno impegni precisi e date chiare per la riassunzione di tutti i facchini in lotta con Granarolo”.

Ieri e oggi, stando a quel che si è appreso, sono proseguiti gli incontri del prefetto di Bologna, Ennio Mario Sodano, con i vertici di Legacoop per cercare di mettere a posto i tasselli mancanti: lo scorso 10 febbraio, sempre in Prefettura, sono emerse infatti proposte di assunzioni e di re-impiego, entro giugno, per almeno 19 dei 51 facchini (altri nove sono già rioccupati in altre realtà). Restano dunque fuori 22 persone. “Stiamo aspettando che ci dicano cosa vogliono fare per dare soluzioni a tutti- dice Milani- e che la Prefettura discuta ancora con Legacoop ci fa pensare che si voglia andare in questa direzione, ma non ci basteranno generiche dichiarazioni di intenti come quelle del luglio scorso che hanno lasciato le cose come stavano e di cui poi nessuno si assume la responsabilità”.

In questi giorni, intanto, il presidio dei lavoratori si è trasferito all’Interporto per fare pressione sulla Cogefrin a cui il sindacato di base chiede di farsi carico delle posizioni lavorative di 14 persone, “ma è Legacoop l’attore politico principale e deve rispondere di 37 persone non può lasciarne alcune fuori”.

“Siamo molto vicini” alla possibilità di chiudere la vertenza dei facchini, e a maggior ragione “in questo momento servono nervi saldi, idee chiare, la disponibilità di tutti i soggetti coinvolti dal prefetto a costruire una soluzione del problema” e soprattutto “non serve alzare i toni“. Legacoop Bologna risponde così all’avvertimento lanciato dal Si Cobas. A chiedere di non infiammare la vigilia del nuovo incontro in Prefettura è Tiziano Tassoni, responsabile logistica di Legacoop Bologna, spiegando che la fase è “delicatissima“.