Granarolo diventa città a misura dei bimbi con autismo. “Sarà modello per tutta Italia”

Commercianti, scuole, volontari e associazioni assieme per creare un paese capace di accogliere. Il Comune stanzia un fondo per consulenze specialistiche. ‘Una vittoria per le famiglie’

Granarolo diventa città a misura dei bimbi con autismo. “Sarà modello per tutta Italia”

Palloncini blu durante una manifestazione di sensibilizzazione sull’autismo

24 ott. – Granarolo dell’Emilia è pronta a trasformarsi in una città a misura dei bimbi e dei ragazzi che soffrono dei disturbi dello spettro autistico. Merito di un impegno che ha coinvolto tutta la cittadina, e che punta a creare un ambiente capace di accogliere i bimbi autistici, nelle aule scolastiche e in tutte le vie e i negozi del paese. Un impegno concreto che ha visto il Comune in prima linea con uno stanziamento economico di circa 30 mila euro (tanti per il budget di un centro di 12 mila abitanti), ma a sottoscrivere impegni per trasformare Granarolo in una “Città Blu – Autism Friendly” sono state anche le istituzioni scolastiche, gli operatori economici e i commercianti, il tavolo del volontariato sociale, un’associazione di musicoterapia e anche una banca.

“Creeremo un laboratorio che vedrà un’intera comunità preparata a favorire l’indipendenza delle persone autistiche e a ridurne il rischio di isolamento. Ci sono molte città virtuose sul tema autismo ma qui siamo un passo avanti – esulta Marialba Corona, presidente di Angsa Bologna e provincia – In pratica Granarolo diventa un modello innovativo in Italia“.

Uno sforzo corale che sarà raccontato lunedì 29 ottobre in conferenza stampa alle 10.30 nella Sala del Consiglio Comunale di Granarolo, e che ha già prodotto due convenzioni. La prima è stata firmata tra Comune, istituzioni scolastiche e l’Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) di Bologna e provincia.  Ad ogni bimbo autistico di Granarolo sarà garantita una seduta mensile con personale specializzato nell’analisi comportamentale appalicata (Aba), metodologia di riferimento nel trattamento dell’autismo, e in genere per il recupero delle disabilità intellettive ed evolutive in genere. Il che vuol che per ogni bimbo sarà creato un percorso personalizzato adatto alle sue esigenze, e anche gli insegnanti saranno in grado di lavorare al meglio con gli alunni. Gli incontri saranno gratuiti e pagati direttamente dal Comune, quindi saranno accessibili a tutti i bimbi, indipendentemente dalle possibilità economiche delle famiglie.

Non solo le aule di Granarolo, saranno “autism friendly” anche le vie e i negozi del paese. Merito in questo caso di una seconda convenzione firmata dagli operatori economici del Comitato dei commercianti GranCentro, dal Tavolo del volontariato sociale, dall’associazione di musicoterapia Ali e Mani, e da istituti bancari come Bcc Felsinea. L’idea è quella di diffondere una cultura e una conoscenza dell’autismo fra i cittadini. Presso i negozi, la filiale Bcc Felsinea e gli uffici delle associazioni granarolesi aderenti sarà distribuito un kit contenente un vademecum formativo sui comportamenti corretti da seguire in caso di accoglienza di una persona autistica e una vetrofania con il logo “Granarolo dell’Emilia Città Blu” da esporre all’esterno per rendere riconoscibili gli esercizi in cui verrà offerta un’accoglienza consapevole e “preparata”. Non solo, saranno formati anche i negozianti del paese e un gruppo di volontari così da poter creare un ambiente amichevole per chi soffre di autismo.

“Grazie al Patto cittadino che l’Amministrazione ha deciso di favorire e sostenere anche Granarolo entra oggi di diritto, e con molto orgoglio, tra le città che possono fregiarsi del blu, il colore dell’autismo  – spiega il sindaco di Granarolo, Daniela Lo Conte -. Eravamo certi che le tante associazioni del territorio, ma anche le realtà produttive, avrebbero raccolto l’invito e si sarebbero impegnate mettendosi a disposizione di Angsa. Pensiamo sia un segno di civiltà e di sensibilità doveroso tra essere umani, ancor prima che tra cittadini”.