Eritrea democratica: “Non fate quel festival”

Dal 4 al 7 luglio, con il sostegno del governo Afewerki, si terrà al Parco Nord il Festival d’Eritrea. Il coordinamento Eritrea Democratica lo contesterà.

Eritrea democratica: “Non fate quel festival”

Bologna, 30 giu. – “E’ un festival che danza sui morti di Lampedusa”. Per questo il Coordinamento Eritrea Democratica ha annunciato che contesterà il Festival d’Eritrea in programma al Parco Nord dal 4 al 7 luglio prossimi. La scelta della comunità eritrea fedele al governo del presidente Isaias Afewerki è caduta su Bologna perché la città delle Due torri, fin dal lontano 1974, riveste un ruolo importante nella lotta del Fronte di Liberazione del Popolo Eritreo. In quell’anno si tenne a Bologna il primo festival eritreo, benedetto dal sindaco Renato Zangheri e dal Pci.

“Il regime eritreo è come l’asma, toglie l’aria ai suoi giovani” dice Siid Negash, uno dei portavoce del coordinamento Eritrea Democratica. Il paese del Corno d’Africa, ex colonia italiana, dopo la Seconda Guerra mondiale fu annessa all’impero Etiope. Iniziò una lunga lotta di indipendenza, sostenuta anche dalla sinistra italiana, che si concluse nel 1993 con la dichiarazione d’indipendenza. Nel 2001, però, dicono gli oppositori, Afewerki ha di fatto attuato un colpo di stato: “Alcuni ministri che volevano una transizione democratica e il multipartitismo sono stati arrestati – ricorda Negash – ed è stata introdotta la leva obbligatoria a tempo indeterminato. Vengono usati dal governo come schiavi”. Per questo, secondo Eritrea Democratica, dal paese centrafricano ogni mese scappano 3 – 4 mila persone, in larga parte giovani, diretti negli Stati uniti, in Sudafrica e in Europa. Erano eritrei una larghissima parte dei profughi che sono annegati nel mare di Lampedusa il 3 ottobre dello scorso anno.

Per contestare il Festival d’Eritrea e il governo Afewerki, il coordinamento Eritrea Democratica, che cercherà di portare la propria voce al di fuori del parco Nord durante tutte le giornate della festa, ha in programma una manifestazione in piazza Maggiore per sabato 5 luglio. “Vogliamo far capire a Bologna cos’è davvero il regime eritreo” spiegano gli organizzatori.