Ducati, in 1200 al voto per il nuovo contratto

La democrazia entra in fabbrica. Succede a Bologna nello stabilimento della Ducati Motor in decine di assemblee si vota il rinnovo contrattuale tra azienda e sindacati

Ducati, in 1200 al voto per il nuovo contratto

26 feb. – La democrazia entra in fabbrica. Succede a Bologna nello stabilimento della Ducati Motor dove in queste ore più di un migliaio di dipendenti sta votando il rinnovo contrattuale tra azienda e sindacati. Si parla di un accordo che vale da solo 200 milioni di euro, che riguarderà il triennio 2019-2021. L’ipotesi di accordo siglata da azienda e Fiom, Fim e Uil conferma la centralità della sede di Borgo Panigale (mai scontata visto che la Ducati è controllata dalla Lamborghini, e quindi fa capo in ultima istanza ai tedeschi della Volkswagen), prevede aumenti di salario e una particolare attenzione alla centralità del lavoratore (ad esempio agli operai anziani) e alla parità di genere.

“Le urne resteranno aperte fino a lunedì prossimo, Ducati è un mondo e ci saranno dieci assemblee per permettere a tutti di votare”, spiega Michele Bulgarelli segretario della Fiom Cgil di Bologna.

I contenuti dell’accordo. Prima di tutto,  prevede un piano di investimenti superiore ai 200 milioni di euro, di cui 40 sul prodotto, 40 sulla struttura e 110 in ricerca e sviluppo. Nella sede di Borgo Panigale -spiegano le sigle sindacali- sarà garantita l’occupazione a tempo indeterminato, che nello scorso triennio “è cresciuta oltre gli impegni presi” con l’assunzione di 137 lavoratori, portando a 1.208 i dipendenti. Ma l’obiettivo principale era conciliare tempo libero e tempo di lavoro dei dipendenti. L’azienda quindi, conferma sia le modalità di smart working e di part time, ma introduce anche la ‘smart company work‘, che prevede un orario più libero per il personale indiretto. In più -aggiungono- tutti i lavoratori potranno godere di cinque giorni aggiuntivi di ferie all’anno mentre sono diventano più fruibili le ore di permesso aggiuntivo. Sul piano economico poi,  conferma il ‘premio di risultato‘ fino a un massimo di 2.700/900 euro ma annuncia anche un aumento del ‘premio feriale’, che passa dagli attuali 413 euro lordi a 1.300 a giugno del 2021. “Questo incremento salariale e’ frutto dell’importante sviluppo aziendale degli ultimi anni, reso possibile grazie al contributo di tutti i lavoratori e le lavoratrici”, scrivono i sindacati in una nota.