Donini: “Pronti a rinunciare al simbolo per la lista Merola”

Il segretario provinciale Pd lancia l’ipotesi di una lista che coinvolga il suo partito con Sel e Idv ma che si apra anche ai civici. La proposta verrà discussa il 24 febbraio all’assemblea cittadina del Pd. Cauti per il momento gli alleati.

Radio Città del Capo - Donini: “Pronti a rinunciare al simbolo per la lista Merola”

16 feb. – Dalla segretaria cittadina del Partito Democratico parte una proposta sulla lista elettorale di Virginio Merola alle Comunali.  Dopo il sondaggio commissionato a Termometro politico, in cui l’ipotesi di alleanza tra Pd, Sel ed Idv ha ottenuto un gradimento superiore al 50%, il segretario provinciale Raffaele Donini ha sottoposto al proprio esecutivo la proposta di lavorare per arrivare ad una lista, dal sapore civico, che rispecchi quella descrizione.

Nell’idea di Donini ci sarebbe anche la disponibilità a rinunciare al simbolo del Pd nelle schede elettorali, pur di arrivare ad una lista di tipo “ulivista” in grado di attrarre personalità anche fuori dal recinto dei partiti e convigliare “Le migliori energie sprigionate nell’ambito delle primarie”.

Tra i nomi che potrebbero fare parte della lista, ci potrebbe essere il civico Andrea Segrè e gli sconfitti delle primarie Amelia Frascaroli e Benedetto Zacchiroli, se accettassero di farne parte.

La proposta sarà  al vaglio della direzione domani sera, 17 febbraio,  e il 24 febbraio verrà sottoposta all’assemblea cittadina Pd. A quel punto partirà un meccanismo di consultazione interna della candidature
che dovrebbe approdare il 18 marzo in esecutivo, fino al voto definitivo dei nominativi il 21 dello stesso mese.

Le reazioni degli alleati alla proposta sono, per ora, caute.

La coordinatrice di Sel, Cathy La Torre, ha dichiarato che ne discuteranno quando arriverà la proposta ufficiale e ha puntualizzato che “Il punto non è rinunciare al simbolo di partito ma discutere il progetto politico che sta dietro la lista civica.”.

Perplessi gli esponenti dell’Idv: Sandro Mandini, coordinatore provinciale dei dipietristi, ha dichiarato “Vogliamo capire la proposta in termini concreti, se ha un respiro locale o se è un disegno che va oltre il Comune di Bologna”. Mandini non chiude del tutto la porta, ma lancia una frecciatina al Pd dicendo che “L’Idv ha ancora il coraggio di presentarsi con il proprio simbolo”.