Scordatevi la SCUOLA fino alle 14 | Stravolti tutti gli orari d’Italia, genitori felicissimi ma studenti disperati

Studenti in uscita da scuola - radiocittadelcapo.it - Fonte: StockAdobe
In alcuni istituti scolastici finalmente è iniziata una rivoluzione che consentirà ai genitori di risparmiare tempo e soldi. Sarà la scuola dei sogni?
La vita moderna costringe i genitori a orari assurdi rispetto al regolare calendario della scuola: spesso non riescono a ritirare i figli al termine delle lezioni, costretti a cercare soluzioni come nonni o babysitter per colmare lo scarto tra fine scuola e fine lavoro.
Ma adesso sembra che qualcosa stia cambiando: stanno arrivando la sesta e la settima ora. I genitori hanno sempre dovuto affidarsi a figure esterne, spesso pagate, per accudire i figli nel pomeriggio, dal prelievo dopo scuola all’aiuto nei compiti.
La novità anticipata indica che in alcuni istituti queste ore extra verranno introdotte, così da lasciare i ragazzi in classe più a lungo, evitando corse, costi aggiuntivi e stress logistico. Questa misura è presentata come una “manna dal cielo“. Nelle zone dove è già attiva, le famiglie dicono che non dovranno più pagare babysitter né correre tra lavoro e scuola.
Ma attenzione: non si tratta di una riforma nazionale estesa a tutti gli alunni, bensì di iniziative circoscritte a istituti che scelgono di attuarla. Alcune scuole milanesi hanno già sperimentato l’estensione dell’orario. Hanno introdotto la sesta ora con uscita alle 13:45 (e alle 14:35 il venerdì) mediante due intervalli, in base a scelte interne e consultazioni con le famiglie.
Ore extra: ma per fare cosa?
È probabile che questa proposta, ancora instabile e non uniforme, verrà annunciata ufficialmente settimana prossima tramite comunicato della singola scuola o provvedimento interno.
Non è chiaro però quanto contenuto didattico verrà affidato a queste ore. Si parla genericamente di arricchimento o approfondimento in materie utili per gli studenti, ma non ci sono conferme ufficiali sui temi o sulle modalità. L’obiettivo dichiarato è alleggerire la pressione sulle famiglie, non estendere lezioni frontali ripetitive. Pur nel clima di entusiasmo, bisogna ricordare che l’allungamento dell’orario non è privo di critiche. Studi internazionali mostrano che più ore scolastiche non garantiscono migliori risultati accademici, almeno non in modo lineare.

La compatibilità con il CCNL per la scuola
Inoltre, dal punto di vista contrattuale, il CCNL e le normative scolastiche pongono limiti all’organizzazione delle ore e vincoli sugli orari giornalieri per i docenti (di norma non più di quattro ore consecutive), e l’orario curricolare tradizionale va compatibilizzato con eventuali attività di potenziamento extra.
Insomma, la scuola italiana si muove – lentamente ma con decisione – verso un modello più flessibile, capace di adattarsi ai ritmi reali delle famiglie e non solo ai vecchi orari del Novecento.