Pomezia, esplosione devasta le auto di Ranucci e della figlia | Indagini in corso: rafforzata la sicurezza

Fatta esplodere l'auto di Ranucci e di sua figlia - RadioCittaDelCapo.it (Screenshot video YouTube)
Pomezia, esplosione nel cuore della notte devasta le auto di Sigfrido Ranucci e della figlia: rafforzata la sicurezza per il giornalista
Momenti di terrore quelli che sono stati vissuti, nel cuore della notte, nel cuore di Roma. Ci troviamo a Pomezia, precisamente località Campo Ascolano, dove due ordigni sono stati fatti esplodere ed hanno distrutto le automobili di Sigfrido Ranucci e di sua figlia.
Secondo quanto annunciato da alcune fonti e media pare che le vetture si trovavano dinanzi alla casa del giornalista e conduttore di ‘Report’. Il boato si è sentito in tutto il quartiere. Fortunatamente non si registrano feriti.
Poteva essere una vera e propria strage. Soprattutto se nelle vicinanze ci fossero stati pedoni oppure i personaggi coinvolti in questo vile attacco. Ranucci ha commentato la vicenda sui suoi account social.
L’esplosione ha provocato non pochi danni alla casa accanto, al cancello d’ingresso e agli elementi circostanti. Subito sono state avviate le indagini. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, la Digos, i vigili del fuoco e le unità scientifiche per i rilievi del caso.
Pomezia, attentato a Ranucci: fatte saltare in aria la sua auto e quella della figlia
La Procura ha avviato i primi accertamenti con il Prefetto che è stato avvertito di quanto successo. Dalle prime ipotesi si vocifera che l’ordino fosse stato costruito in maniera artigianale, ma con una potenza tale da uccidere chiunque fosse passato in quel momento. Il giornalista ha raccontato che pochi minuti prima la figlia aveva parcheggiato la vettura vicino alla sua. E che l’attacco avrebbe potuto ucciderla.
Il giornalista ha fatto sapere che non ha ancora una “chiave di lettura” in merito a questo episodio. Anche se ha collegato questo attentato a delle minacce e pressioni che ha ricevuto in questi ultimi anni. Soprattutto nei mesi scorsi quando ha ricevuto proiettili di P38 fuori casa. Il giornalista ha fatto sapere che è pronto a presentare una denuncia formale.

Attentato a Ranucci, la solidarietà dei colleghi dopo il vile attacco
Questo episodio ha suscitato una forte reazione dal mondo del giornalismo ed anche quello politico. Segno del fatto che la sicurezza dei cronisti, ancora una volta, è tornata al centro del dibattito. Solidarietà è arrivata dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Nel corso della indagini si cercherà di capire se ci sono o meno telecamere di videosorveglianza della zona, per capire chi abbia potuto effettuare tutto questo.