Castel d’Azzano, carabinieri morti | La Procura di Verona contesta ai fratelli Ramponi il reato di strage

La decisione della Procura di Verona - RadioCittaDelCapo.it (Screenshot video YouTube)
Castel d’Azzano, carabinieri morti: la Procura di Verona contesta ai fratelli Ramponi il reato di strage. Previsto l’interrogatorio
Il Paese intero piange la morte dei tre carabinieri morti in seguito alla tragedia verificatasi, nella notte tra il 13 ed il 14 ottobre, a Castel d’Azzano (provincia di Verona). Il tutto durante una operazione di perquisizione nei confronti di un casolare.
Lo stesso dove, al momento dell’esplosione, erano presenti tre fratello: Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi. I militari dell’arma stavano intervenendo per far sgomberare l’immobile. Da tempo era al centro di controversie giudiziarie legate a crediti, mutui e pignoramenti.
Una volta che le forze dell’ordine erano giunte sul posto il tutto si è trasformato in una trappola: il casolare era saturi di gas che arrivava da bombole posizione in vari ambienti e corredato di molotov.
Un innesco è bastato per causare una forte esplosione che ha fatto crollare il casolare. Tre, appunto, sono i carabinieri che hanno perso la vita. Sono, invece, 25 le persone rimaste ferite tra militari, polizia e vigili del fuoco.
Castel d’Azzano, tre carabinieri morti: la mossa della Procura di Verona
Questi i nomi dei carabinieri morti: Valerio Daprà (56 anni), il luogotenente Marco Piffari (56 anni) e il carabiniere scelto Davide Bernardello (36 anni). Maria Luisa Ramponi è rimasta ferita gravemente e ricoverata in ospedale. Arrestati, invece, i fratelli Franco e Dino sono stati fermati. Nel frattempo il procuratore della Repubblica di Verona, Raffaele Tito, ha iscritto nel registro degli indagati i tre Ramponi. Le accuse nei loro confronti sono inevitabilmente gravi visto che si parla di ipotesi di reato di strage.
Non solo: sono state contestate anche detenzione di esplosivo, crollo e lesioni gravissime nei confronti dei numerosi feriti. Nella giornata di oggi è previsto l’interrogatorio di garanzia davanti al giudice per le indagini preliminari dei tre fermati. Nelle prossime ore la Procura darà il definitivo “via libera” per l’autopsia sui corpi delle vittime. Successivamente verrà dato il nulla osta per i funerali. I funerali di Stato dovrebbero svolgersi nella Basilica di Santa Giustina a Padova.

Tragedia Castel d’Azzano, proclamato lutto nazionale
Intanto il governo ha istituito il lutto nazionale per la giornata delle esequie. Il comandante generale dei Carabinieri, Salvatore Luongo, insieme alle autorità locali hanno espresso cordoglio per questo gravissimo episodio. Nel frattempo arrivano altri dettagli sui fratelli Ramponi. I tre vivevano in condizioni estremamente precarie, avevano perso proprietà e coltivazioni.
Non solo: contestavano firme su mutui e pignoramenti. In passato, in più di una occasione, avevano minacciato gesti eclatanti per opporsi agli sfratti, anche riempiendo l’abitazione di gas.