Italia, il programma della settimana: raduno a Coverciano, poi volo per Tallinn. Obiettivo ritmo e identità

Italia, il programma della settimana: raduno a Coverciano, poi volo per Tallinn. Obiettivo ritmo e identità

Gattuso (FIGC) - Radiocittadelcapo

La Nazionale si ritrova a Coverciano per avviare la settimana di lavoro che porterà alla trasferta di Tallinn: tra test atletici, sedute tattiche e gestione dei minutaggi, il Ct fissa priorità chiare per arrivare alla gara con automatismi e intensità.

Da oggi a giovedì: test, campo e gestione delle energie a Coverciano

Il raduno a Coverciano apre la settimana azzurra con una tabella scandita al minuto. La prima giornata è dedicata ad accoglienza, controlli medici e test funzionali per fotografare lo stato di forma dei convocati reduci dai club. Nel pomeriggio si passa al campo con una seduta a blocchi: riscaldamento neuromuscolare, esercitazioni di possesso in spazi ridotti e focus sulla riaggressione immediata dopo la perdita palla. Il Ct insiste su principi semplici e ripetibili: linee corte, difesa in avanti, tempi di pressione coordinati tra punta e mezzali.

Martedì e mercoledì sono i giorni “pesanti”. Al mattino lavori di costruzione bassa sotto pressione, per uscire puliti contro avversari che alzano il baricentro; al pomeriggio rifinitura offensiva con attacchi a tre corsie, tagli sul secondo palo e combinazioni rapide tra esterno e mezzala. Le palle inattive occupano una parte consistente della seduta: corner con blocchi sul primo palo, punizioni laterali con linee di corsa incrociate e routine per le seconde palle. In parallelo, lo staff monitora carichi e minutaggi con gps: chi ha giocato molto nel weekend di campionato scala intensità, chi ha avuto meno spazio lavora a volumi maggiori per parificare la condizione.

Giovedì si abbassa il carico e si alza la qualità. Si simula lo scenario gara con sequenze 11 contro 11 su campo medio: attenzione alle uscite palla su pressione centrale, ai cambi gioco rapidi e all’occupazione dell’area con almeno tre uomini a rimorchio. Il Ct prova due varianti: una più di controllo con regista basso tra i centrali in costruzione, l’altra più verticale con mezzali aggressive e ali che attaccano profondità. In sala video si rivedono i pattern offensivi e i dettagli di postura in fase di non possesso (orientamento del corpo, schermature delle linee interne, diagonali corte dei terzini).

Venerdì partenza per Tallinn: rifinitura “leggera”, dettagli e gestione emotiva

Venerdì mattina ultimo passaggio a Coverciano con attivazione breve, esercizi di finalizzazione a tempo e calci piazzati a campo intero; quindi trasferimento in aeroporto e partenza per Tallinn. All’arrivo, passeggiata defaticante e stretching guidato per smaltire il viaggio, poi briefing serale con focus sul piano gara. La rifinitura nello stadio della partita si concentra su tempi di pressione alti nei primi 15 minuti, gestione dei momenti “freddi” con possesso ragionato e uso mirato delle catene laterali per creare superiorità e cross dal lato forte.

Capitolo gestione: lo staff programma cambi “preventivi” per tutelare chi rientra da acciacchi o ha carichi recenti elevati. L’idea è mantenere intensità costante sui 90 minuti, evitando cali dopo l’ora di gioco. Gli ingressi dalla panchina hanno compiti chiari: un esterno per alzare la pressione sulla prima costruzione avversaria, una mezzala di raccordo per pulire il primo passaggio, una punta fresca per attaccare il primo palo su cross bassi. La comunicazione è altrettanto importante: pochi messaggi, concreti e ripetuti, per ridurre la variabilità emotiva tipica delle trasferte del Nord.

In termini tattici, il piano prevede uscite codificate dal basso (triangolo corto con regista, terzino e centrale) per attirare il pressing e poi verticalizzare sulla corsa dell’ala sul lato cieco. In non possesso, riferimento a una 4-4-2 di scivolamento con l’esterno opposto che stringe sulla mezzala rivale: l’obiettivo è chiudere il centro e indirizzare il gioco fuori, dove i raddoppi terzino–mezzala devono essere rapidi. Sulle transizioni, prima opzione palla in profondità per attaccare la linea alta, seconda opzione consolidare con il regista e risalire in cinque passaggi.

La settimana, insomma, è costruita per arrivare alla gara con identità, gamba e dettagli curati: pressione coordinata, ampiezza efficace e occupazione dell’area con più uomini. Se gli azzurri porteranno in campo questi principi con ordine e cattiveria agonistica, la trasferta potrà trasformarsi da insidia a trampolino, dando continuità a un percorso che chiede risultati ma, soprattutto, una fisionomia riconoscibile.