Bredamenarini. I dubbi della Fiom sul Polo nazionale mobilità
I vertici delle tute blu Cgil, pur non volendo commentare la nascita del polo nazionale mobilità, sono molto critici. Papignani: “Il pubblico non c’è più”.

Bologna, 30 mag. – La Fiom non si allinea al coro degli entusiasti per l’accordo raggiunto al Ministero dello sviluppo economico e che porterà alla nascita del Polo nazionale mobilità. Il progetto prevede la fusione di BredaMenarini e Irisbus (azienda del gruppo Fiat chiusa nel 2011) e un consistente investimento della cinese King Long.
Oggi alla Bredamenarini si terrà l’assemblea dei lavoratori insieme alle Rsu e il segretario provinciale della Fiom, Alberto Monti si limita ad uno striminzito commento: “Prima di dare un giudizio vogliamo vederci chiaro“. Anche il segretario regionale delle tute blu Cgil, Bruno Papignani, preferisce non commentare, salvo poi affidare a Facebook alcune riflessioni. Cariche di perplessità. “Riguardando bene il piano – scrive Papignani sulla propria pagina del popolare social network – Irisbus entra in un secondo momento”. E poi ancora, critica il ruolo giocato nella vicenda dalla Regione Emilia Romagna: “Improvvisazione con l’accortezza di non scontentare Fiat”.
Ma non si limita alle perplessità e le parole virano via via più verso la critica: “I Cinesi vogliono inserirsi nel mercato europeo degli autobus (130.000 occupati), lo fanno tramite il Governo Italiano e la BredaMenarinibus”. Il numero uno della Fiom emiliana giudica troppo basso l’impegno di Finmeccanica: “Per 3 anni al 15-20%, vuol dire che il pubblico non c’è più”.
“Credo – conclude Papignani – in ogni caso che occorre trovare una soluzione, ma le ubriacature fanno vedere le cose distorte e al risveglio lascia la bocca amara, meglio attendere gli approfondimenti”.
“Calma e gesso” sembra dire la Fiom, anche se le parole di Papignani assomigliano molto ad una bocciatura.